IL LAVORO RITROVATO

È IN LIBRERIA IL MIO NUOVO LIBRO, DEDICATO ALLA RIFORMA CHE STA MUOVENDO I PRIMI PASSI

Indici e copertina de Il lavoro ritrovato. Come la riforma sta abbattendo il muro tra garantiti, precari ed esclusi, Mondadori, giugno 2015, pp. 230, € 19 – È disponibile on line anche l’incipit del primo capitolo: Come nascono le sentenze paradossali (e perché) .

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INDICE DEL LIBRO

Introduzione

3    Un atto di accusa molto grave

7     I.    Come nascono le sentenze paradossali (e perché)

Non si deve licenziare l’infermiere che getta a terra e prende a calci un paziente, 7 – Il poliziotto incensurato può rubare, purché una sola volta e in misura modica, 9 – Frodare l’azienda, se non è «abituale», non giustifica il licenziamento, 10 – Il formalismo al servizio dell’inamovibilità, 11 – Il pompiere rapinatore e il garantismo a senso unico, 14 – Il ragionevole dubbio sulla colpa e la ragionevole sfiducia che ne consegue, 16 – Quando il ragionamento del giudice è finalizzato a contrastare la volontà del legislatore, 18 – Perché il vaglio della Cassazione, anche quando funziona bene, non rimedia agli errori dei giudici di merito sull’articolo 18, 20 – Perché l’articolo 18 ha paralizzato per quarant’anni il licenziamento individuale per motivi economici od organizzativi, 22 – È «giusto» o no licenziare il centralinista che non parla l’inglese?, 24 – L’anomalia italiana che stiamo superando, 25 – Abbandonare la cultura della job property, 27 – La flexsecurity è meglio, 29

32   II.    La storia dell’articolo 18

La grande delusione del 1966, 32 – Lo Statuto del 1970 e la nascita del regime di job property, 33 – Il «premio assicurativo», ovvero il prezzo pagato dai lavoratori per la stabilità, 34 – La fuga dal lavoro subordinato, 35 – La spirale perversa della rigidità che alimenta se stessa, 35 – L’abuso della Cassa integrazione: i disoccupati in freezer, 37 – In un mercato del lavoro vischioso il lavoro è mediamente meno produttivo, 38 – Le prime autorevoli voci critiche sull’articolo 18, 39 – Lo scontro tra Berlusconi e la Cgil, 40 – Precariato: realtà e leggende metropolitane sulla legge Biagi, 42 – I progetti del «contratto unico» e del Codice semplificato nella XVI legislatura, 43

 45  III.   La nascita del Jobs Act

Il cammino della riforma nella nuova legislatura, 45 – Un diversivo: il «contratto unico di inserimento», 46 – Il cammino difficile e contrastato verso il Jobs Act, 47 – Le incertezze e divisioni interne del Pd, 50 – Il «contratto a tutele crescenti» nella legge-delega, 52 – La sofferta redazione del primo schema di decreto sul contratto a tutele crescenti, 53 – La (troppo lunga) attesa dei pareri delle Camere e dell’emanazione del decreto, 56 – Perché sui licenziamenti collettivi il Governo disattende il parere delle commissioni Lavoro, 57 – La questione dello scarso rendimento, 60 – La battaglia per il contratto di ricollocazione e la guerriglia dei suoi oppositori, 63

66   IV.   Che cosa cambia con la riforma (e chi non vuole questo cambiamento)

Il senso e il peso della svolta in atto nel nostro diritto del lavoro, 66 – La nuova disciplina dei licenziamenti, 67 – Chi la qualifica come una svolta regressiva non ne ha capito il contenuto e la portata, 69 – Perché la nuova disciplina dei licenziamenti si applica soltanto ai nuovi assunti (e solo in prospettiva a tutti), 70 – Perché è necessario escludere la reintegrazione e limitare l’indennizzo giudiziale, 71 – Il nuovo trattamento di disoccupazione universale e il «reddito minimo di inserimento», 73 – Servizi per l’impiego: facciamo come gli olandesi, 75 – Il contratto di ricollocazione e i suoi problemi, 77 – La necessaria condizionalità del trattamento di disoccupazione, 78 – L’agenzia centrale per i servizi nel mercato del lavoro, 79 – L’invettiva di Pierluigi Bersani, 80 – Un gruppo parlamentare vestito a lutto, 81 – Déja vu, ovvero: quando le barricate sono destinate all’oblio, 82 – La storia di Nimuel, ovvero: come usare il mercato per salvarsi dalla precarietà, 84

87   V.   Le obiezioni e le ragioni politiche della riforma

«Così nessuno più è veramente stabile: tutti saranno precari», 87 – Il problema dei dualismi vecchi e nuovi nel mercato del lavoro, 89 – L’entità dell’indennizzo e la libertà di licenziare, 93 – La questione del licenziamento disciplinare, 98 – La questione dei licenziamenti collettivi e dei pareri delle commissioni Lavoro della Camera e del Senato disattesi dal Governo, 102 – I giacimenti occupazionali inutilizzati, 103 – Il problema dei servizi per l’impiego, 105 – La nuova disciplina della Cassa integrazione guadagni, 107 – L’impatto della nuova disciplina sulla mobilità spontanea dei lavoratori, 108 – L’impatto sulle imprese di piccole dimensioni, 109 – Il salario minimo, 110 – La nuova norma sul mutamento di mansioni, 112 – La questione dell’impiego pubblico, 113 – La politica industriale e del lavoro che serve: aprire il paese agli investimenti stranieri, 116 – La crescita delle diseguaglianze, 119 – Perché la riforma non investe (per ora) i rapporti sindacali, 120

122  VI.   La prossima tappa della riforma: il Codice semplificato del lavoro

Come è nata l’idea, 122 – Il disegno di legge del 2009, 124 – Il cammino del Codice semplificato nella legislatura in corso, 129 – Il progetto di «testo organico sul riordino contrattuale», 130 – Il metodo e il contenuto del Codice semplificato, 134 – Al Codice semplificato si arriverà davvero?, 143

 145  VII.   Il lavoro ritrovato

«La primavera del lavoro»?, 145 – Gli errori da non commettere nella valutazione degli effetti della riforma, 147 – Un dato positivo che può già essere rilevato: aria nuova nel nostro mercato del lavoro sia dal lato della domanda…, 149 – … sia dal lato dell’offerta, 151 – La protezione che occorre: nel mercato invece che dal mercato, 152 – Un luogo dove vale la pena di tornare a cercare e offrire il lavoro, 153

 Appendice

157   Il Codice semplificato del lavoro, edizione 4.0

221   Riferimenti bibliografici

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