SPERIMENTAZIONE DEL CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE: IL RITARDO RISCHIA DI DIVENTARE ABROGAZIONE TACITA

DEL REGOLAMENTO DEL FONDO ISTITUITO DAL COMMA 215 DELLA LEGGE DI STABILITÀ PER IL FINANZIAMENTO DELLA SPERIMENTAZIONE REGIONALE DEL CONTRATTO DI RICOLLOCAZIONE, CHE DOVEVA ESSERE EMANATO ENTRO MARZO, NONOSTANTE LE ASSICURAZIONI DEL MINISTRO A METÀ SETTEMBRE NON SI SA ANCORA NULLA

Interrogazione presentata alla Presidenza del Senato il 16 settembre 2014 da tutti i capigruppo di maggioranza e altri senatori – I link alle due interrogazioni precedenti e al question time del 3 luglio sullo stesso tema sono inseriti nel testo – Per ulteriore documentazione in argomento v. il Portale del contratto di ricollocazione – In argomento v. anche l’editoriale telegrafico Lavoro: per prima cosa, stanare i gattopardi, dell’8 settembre .

 

Interrogazione a risposta in Commissione
al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali
presentata dai senatori Pietro Ichino, Bencini (Misto), Berger (SVP), Dalla Zuanna (PD),
Nicoletta Favero (PD), Linda Lanzillotta (SC), Stefano Lepri (PD),
Alessandro Maran (SC), Mario Mauro (PI), Giuseppe Pagano (NCD),
Annamaria Parente (PD), Giorgio Santini (PD), Maria Spilabotte (PD)

 

Premesso che

– gli stessi senatori sottoscritti hanno presentato il 9 aprile scorso l’interrogazione n. 4-02028, nella quale si chiedeva di sapere:

quali siano i motivi per i quali non è stato emanato entro il termine dovuto del 29 marzo 2014 il regolamento del Fondo per le politiche attive del lavoro istituito dal comma 215 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità per il 2014);

. se, come ed entro quando il Ministro in indirizzo intenda provvedere al riguardo, anche tenuto conto del fatto che nella medesima legge sono stati stanziati soltanto 50 milioni per le politiche attive del lavoro (misure per il reinserimento dei disoccupati nel tessuto produttivo), e in particolare per l’avvio della sperimentazione regionale del metodo di collocamento fondato sul “contratto di ricollocazione”, a fronte di quasi un miliardo stanziato per le politiche passive (sostegno del reddito ai disoccupati);

. se non consideri davvero preoccupante che persino quell’esiguo 5 per cento dello stanziamento complessivo per le politiche del lavoro, destinato dallo Stato alle politiche attive nel 2014, rischi di finire con l’essere di fatto annullato per effetto di difficoltà o ritardi nell’attuazione della normativa che ha disposto lo stanziamento medesimo;

– gli stessi senatori sottoscritti hanno ripresentato un’interrogazione di contenuto identico il 25 giugno scorso (n. 4-02383);

– il 3 luglio, nel corso di un question time, nell’Aula del Senato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ha dato assicurazione che “il regolamento riferito alla sperimentazione dei contratti di ricollocazione è pronto: è stato preparato dalla Direzione competente, all’interno del Ministero del lavoro; ora stiamo svolgendo l’istruttoria tecnica per verificare che la formulazione sia pienamente coerente e in tempi brevi lo firmeremo e lo pubblicheremo” (dal resoconto stenografico della sessione pomeridiana del 3 luglio 2014);

– nel corso dell’estate si è avuta notizia della disponibilità espressa dalla Regione Lazio – già attrezzata sul piano amministrativo per l’attivazione dell’integrazione fra servizio pubblico e agenzie private – per avviare in tempi brevi la sperimentazione di cui al comma 215 dell’art. 1 della legge di stabilità 2014 per la soluzione della crisi occupazionale del Gruppo Alitalia;

– ciononostante a tutt’oggi, a sei mesi dalla scadenza del termine stabilito dalla norma legislativa e alla vigilia dell’approvazione in Senato del disegno di legge-delega nel quale si prevede la messa a regime del contratto di ricollocazione come strumento ordinario di politica del lavoro, il regolamento necessario per l’avvio della sperimentazione non è stato emanato;

– il grave ritardo nell’emanazione del regolamento rischia a questo punto di compromettere la possibilità stessa dell’avvio della sperimentazione per la soluzione della crisi occupazionale Alitalia;

tutto ciò considerato, i sottoscritti rinnovano integralmente l’interrogazione, confidando non soltanto che il ministro chiarisca i motivi di un ritardo così grave e dannoso per il processo di riforma degli strumenti di governo del mercato del lavoro, ma soprattutto che il ministro stesso fornisca le dovute assicurazioni circa l’adozione di misure efficaci affinché cessi la situazione di ingiustificabile inadempienza della struttura amministrativa, che rischia di diventare una sorta di inammissibile abrogazione di fatto della norma legislativa.

 

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